Remake del film di Kim Ki-young. Per sfociare subito nell'esercizio di stile,alias high tech alla coreana. Pure a tratti accattivante, se non fosse che riprende il tema vecchio più del cinema della servetta abusata dai padroni borghesi. Ne esaspera la forma, a colpa di grandi angoli, dimora super design e seduzioni formali irrefrenabili.
Ci vorrebbe un controllo nella dismisura. Ma non siamo chez Bunuel, ancor meno di Douglas Sirk. Affascina per un poco, irrita per il resto.